In memoriam by Alice Winn

In memoriam by Alice Winn

autore:Alice Winn [Winn, Alice]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-08-30T22:00:00+00:00


Il loro ultimo giorno in prima linea, Carrington tornò dalla pattuglia più pallido del solito.

«Mi sento le gambe un po’ strane», disse prima di collassare. Quando Ellwood gli controllò le ferite (Hayes rifiutò di toccarlo), sembrò illeso.

«Cosa gli è successo, Ellwood?» chiese Gosset impaziente.

«Vai a dare un’occhiata ai sacchi di sabbia vicino a Regent Street», gli ordinò Ellwood. Lui e Hayes continuavano ad allontanare Gosset dal rifugio, sapevano di metterlo in pericolo, ma non riuscivano a sopportare di vederlo lì.

Ellwood chiese a Lonsdale della pattuglia. (Era consapevole che il ragazzo gli piaceva troppo e per lui era difficile trovare il giusto equilibrio con gli uomini: se li conoscevi e non ti importava di loro, non potevi fare da guida; se li amavi, invece, le morti continue erano strazianti.)

«È andata come al solito. Abbiamo sistemato il filo e siamo tornati subito indietro.»

«Il tenente Carrington sostiene di non riuscire a muovere le gambe.»

«Davvero?» Lonsdale sembrava perplesso. «Non è successo niente.»

«Non c’è stato nulla di strano?»

«Be’… un ratto enorme stava rovistando tra i cadaveri e a un certo punto ha sollevato un francese. Sembrava quasi che il morto riuscisse a stare seduto da solo. Abbiamo riso tutti quanti, ma il tenente Carrington è diventato bianco come le scogliere di Dover.»

Cercando di non pensare a quanto gli sarebbe piaciuto visitare le scogliere di Dover, Ellwood tornò al rifugio.

Hayes si aggirava all’esterno. «È matto.»

«Si sta solo fingendo malato. Le sue gambe non hanno niente», ribatté Ellwood cupo.

Ma non importava quanto gridasse contro Carrington, quante volte gli ripetesse che era un codardo pronto a lasciar morire i compagni piuttosto che ad alzarsi e camminare, il ragazzo non voleva lasciare la branda.

«Lo so. So di essere un codardo, ma non riesco a muovere le gambe, non ce la faccio.»

Ellwood minacciò di sparargli, se non si fosse rimesso in piedi. Allora Carrington ci provò, ma quando cadde di nuovo a terra, il capitano gli puntò la pistola alla tempia.

«È meglio se premi il grilletto. Sono un terribile codardo. So di esserlo.»

Hayes entrò proprio in quel momento e strappò la pistola dalle mani di Ellwood. «Ha combattuto a Mons e Artois, non è certo un lavativo!»

«Non ha problemi alle gambe, vuole solo tornare a casa.»

«È vero», intervenne Carrington triste. «Voglio tornare a casa, anche se è vergognoso.»

«È matto, ecco cos’è», replicò Hayes, che insistette perché chiamassero i barellieri.

«Sono un terribile codardo», sussurrò Carrington tra uno spasmo e l’altro, mentre veniva portato via.



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